La loro contrazione è da addebitarsi al processo della loro cancellazione dai bilanci delle banche. Dal gennaio del 2015 fino alla fine del 2017, l’ammontare dei crediti inesigibili cancellati sarebbe di 47,8 miliardi di lek (circa 360 milioni di euro). Un altro elemento che ha inciso nel calo è stata anche la ristrutturazione dei debiti di almeno 35 grandi aziende, il cui volume dei prestiti non rimborsati ha rappresentato circa il 60 per cento del totale dei crediti non riscossi. Alla fine del 2016 il parlamento albanese ha approvato alcune nuove normative, tra cui la nuova legge “sul fallimento“, che secondo la Banca centrale sono stati “importanti strumenti in mano agli istituti di credito per migliorare l’efficacia del processo ed accelerare la riduzione dei prestiti problematici“. Anche il Fondo monetario internazionale, nel suo recente rapporto sull’Albania, ha apprezzato “il progresso nella ristrutturazione dei crediti inesigibili“.
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