Nel suo rapporto semestrale sugli sviluppi economici nei Balcani occidentali, la Banca mondiale ha rivisto le proprie stime sulla crescita dell’economia albanese per il 2019. A differenza delle sue iniziali previsioni per
un tasso di crescita al 3,7 per cento, la Banca si aspetta un calo di 0,8 punti percentuali del Prodotto interno lordo che dovrebbe scendere cosi a quota del 2,9 per cento. “La drastica riduzione delle precipitazioni nella prima metà dell’anno ha dimezzato la produzione di energia idroelettrica e ha rallentato il tasso di crescita del Pil nazionale di oltre mezzo punto percentuale, mentre i servizi e il settore edile hanno dato il maggiore contributo positivo alla crescita economica”, spiega il rapporto.
Nel primo trimestre il prodotto interno lordo (Pil) dell’Albania è cresciuto del 2,4 per cento su base annua, secondo una revisione dei dati dell’Istituto albanese delle statistiche, mentre in quello successivo invece la crescita si e’ attestata a quota del 2,31 per cento. “Nonostante le crescenti tensioni politiche, la domanda interna si è rafforzata. Le esportazioni hanno fornito un contributo negativo di 0,4 punti percentuali al tasso di crescita, poiché il rallentamento della crescita economica nei paesi partner commerciali ha ridotto le esportazioni di beni tradizionali e allo stesso tempo ha ridotto le esportazioni di elettricità”, osserva il rapporto, secondo il quale “il miglioramento dell’occupazione, l’aumento dei salari e il credito al consumo hanno favorito i consumi privati, che hanno contribuito positivamente alla crescita del Pil di 2,1 punti percentuali. Nel frattempo, il miglioramento dell’attività creditizia e della spesa pubblica per le infrastrutture ha favorito gli investimenti, contribuendo con 0,5 punti percentuali al tasso di crescita economica”.
Secondo la Banca mondiale, nella seconda metà del 2019 “con l’attenuazione dello shock nella produzione di energia, la crescita economica dell’Albania dovrebbe migliorare. Il ritmo della crescita economica dovrebbe attestarsi a circa il 3,5 per cento nel periodo 2020-21, in quanto un aumento del dinamismo economico sta gradualmente riducendo il divario di produzione. A breve termine, il ripristino del bilancio elettrico a livelli più normali faciliterà la bilancia commerciale e le esportazioni”, osserva il rapporto, precisando che “le recenti tendenze positive delle esportazioni albanesi derivanti dall’espansione dei mercati saranno più moderate, riflettendo il rallentamento della crescita economica mondiale.
L’attività economica dell’Albania, sarà inoltre influenzata positivamente dagli investimenti, stimolati da progetti pubblici e investimenti privati, ma questo effetto positivo dipende dai continui progressi nelle riforme strutturali, ad esempio nel sistema giudiziario e nel settore finanziario”.Secondo il rapporto “la promozione della crescita economica richiede anche migliori condizioni per lo sviluppo del settore privato, come il miglioramento dell’ambiente imprenditoriale e un maggiore accesso ai finanziamenti, alla sicurezza energetica e al capitale umano”.Le stime della Banca mondiale e lo stesso tasso di crescita nella prima metà del 2019, risultano essere inferiore alle attese delle autorità per un prodotto interno lordo al 4,3 per cento.
L’attuale situazione dell’economia albanese dovrebbe riflettersi anche nelle stime del Fondo monetario internazionale (Fmi) sulla sua crescita. Jan Kees Martijn, capo della missione del Fondo per l’Albania, ha dichiarato lo scorso mese che il Fmi intende rivedere al ribasso le proprie valutazioni. Il Fondo monetario ha inizialmente previsto un tasso di crescita al 3,5 per cento per il 2019, dovuto al rallentamento del settore dell’energia elettrica, la cui produzione è stato il principale contributore della crescita al 4,06 per cento registrata nel 2018.
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