L’estate appena lasciata alle spalle ci ha mostrato un’Albania accogliente, lanciata per diventare un’apprezzata meta turistica nel Mediterraneo, favorita da un paesaggio stupendo, un clima favorevole, prezzi competitivi e strutture di accoglienza in progressivo miglioramento. Ad aver gradito il Paese delle Aquile è stato soprattutto, ma non solo, il turista italiano disorientato dai mille problemi che affliggono i lidi alternativi che fino agli anni passati erano preferiti: dalla Turchia di Erdogan, all’Egitto e Tunisia, le mete low cost sono finite sulle pagine di cronaca giornalistica spaventando chi cerca relax. L’Albania, agli occhi del turista italiano, ha anche un altro paio di grande vantaggi: è a quattro passi, facilmente raggiungibile e soprattutto è abitata da un popolo molto ospitale e che da sempre si considera amico dell’Italia tanto da conoscerne la lingua. Per tutti questi motivi il numero di turisti italiani che si sono riversati al porto di Durazzo o all’aereoporto di Tirana è cresciuto notevolmente: i numeri parlano di 182mila presenze italiane da gennaio a luglio 2017, con un incremento del 56% rispetto all’anno precedente che era già stato un record. Ed agosto e settembre non sembrano essere stati da meno. In Albania questo movimento è stato vissuto con ovvia soddisfazione non solo dal settore alberghiero e della ristorazione ma anche da quello politico, rivelandosi essere uno dei fattori della crescita economica, tanto da sostituire il calo delle rimesse degli emigrati albanesi all’estero.
Non si capisce perché quindi non cogliere l’opportunità, da parte dello Stato albanese, di sfruttare questo trend che pone l’Albania fra i paesi più apprezzati dagli italiani più di quanto fatto finora, ampliando l’accoglienza ad un’altra categoria di italiani che volge lo sguardo all’estero con sempre più vivo interesse: i pensionati.
Sono sempre di più infatti i pensionati italiani che decidono di andare a vivere fuori dai confini nazionali. Mentre ci sono paesi come il Portogallo che fanno loro ponti d’oro per attirarli, decidendo di azzerare le tasse per i primi 10 anni di residenza, l’Albania sembra invece, stranamente, opporre ostacoli ingiustificati ed ingiustificabili. Forse non molti sanno che un tempo la Florida era uno degli Stati più poveri degli USA e proprio grazie alle condizioni favorevoli all’accoglienza dei pensionati da tutti gli altri Stati seppe costruire la sua ricchezza che la portò a diventare oggi una delle mete turistiche più rinomate del continente americano.
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L’Albania può diventare la Florida dell’Europa?
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