I giovani disoccupati, dai 15 ai 29 anni, sono cresciuti per la prima volta dopo quasi due anni nel secondo trimestre del 2017, riflettendo il rallentamento dell’attività call center. Secondo i dati ufficiali dell’ISTAT, il numero dei disoccupati di età compresa tra i 15 ei 29 anni nel secondo trimestre del 2017 è stato di 78,4 mila (78.419), con un incremento di quasi l’1% rispetto al trimestre precedente. Questa è la prima volta dal quarto trimestre del 2015 quando si tratta di aumentare il numero dei giovani disoccupati. L’andamento del numero dei giovani disoccupati è stato di fronte al totale, dove per la popolazione di 15 anni e più, i disoccupati in totale sono diminuiti di quasi l’1% raggiungendo i 191,5 mila. Mentre la popolazione di oltre 30 anni trova più facile trovare un posto di lavoro, le ultime statistiche di INSTAT mostrano che i giovani che finiscono la scuola stanno lottando per assicurare i propri mezzi di sussistenza. Questa tendenza è in linea con l’inizio del declino delle società call center, che ormai era stata la principale fonte di occupazione giovanile, tra cui studenti attratti da versamenti elevati e programmi flessibili. I dati precedenti relativi al Prodotto Interno Lordo per il secondo trimestre del 2017 hanno confermato che “il Gruppo di Attività Professionali e Servizi Amministrativi ha registrato una diminuzione del 2,31%, principalmente per effetto della riduzione dell’attività Call Center “. È la prima volta che questo settore segna un calo dopo la forte crescita degli anni passati, riflettendo sul colpo che il governo italiano ha fornito al settore in Albania nel tentativo di fermare l’esodo di lavoro verso l’Albania. In Italia, il 1 ° aprile 2017 è entrata in vigore la Legge sulla trasmissione delle chiamate, che ha rafforzato le regole per trasferire l’attività italiana in stati non UE. Approvato nel dicembre dello scorso anno, la legge ha avuto un periodo transitorio per entrare in vigore affinché le aziende conoscano le nuove regole, Complessivamente, nel settore in Albania ci sono circa 800 aziende, con circa 25mila dipendenti, secondo i dati ufficiali. Dopo la repressione da parte del governo italiano, molte aziende di call center sono sopravvissute dopo aver diversificato la propria attività trasformandole in intermediari finanziari che consentiranno loro di mediare per investire denaro albanese in attività rischiose come corsi lo scambio o la cosiddetta opzione binaria “(un’opzione binaria è un’opzione finanziaria in cui il pagamento sia un importo fisso o nulla). Molte aziende del call center hanno già la prima attività in Forex, dove gli operatori invocano cittadini italiani (ma molto presto gli albanesi) e cercano di convincerli a investire in piattaforme di trading on-line o attività di cambio. Parte delle piccole imprese chiuse hanno trasferito i dipendenti a tali imprese. Mentre tale attività comporta alta speculazione rimane poco chiaro quanto tempo riusciranno a sopravvivere i call center restituiti agli scambiatori.
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